Muos Niscemi: Delegazione parlamentare visita il sito
Nella giornata di 28 maggio 2013, una delegazione
parlamentare ha condotto una visita ispettiva alla base NRTF di contrada
Ulmo a Niscemi, dove la marina militare statunitense ha in costruzione
la quarta stazione terrestre del MUOS.
Composta da Erasmo Palazzotto, coordinatore di SEL
in Sicilia, e dal capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in commissione
Difesa, Donatella Duranti, la delegazione si è avvalsa dell’assistenza
del Coordinamento Regionale dei comitati No MUOS con il quale i
parlamentari hanno condiviso ideazione, preparazione e gestione della
visita.
I due deputati si sono fatti accompagnare nella
visita dal prof Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino, esperto in
tema di MUOS designato dal movimento a tale scopo, mentre le autorità
USA non hanno acconsentito che un giornalista, in veste di osservatore,
potesse assistere all’ispezione parlamentare.
Per la prima volta, il movimento No MUOS ha avuto
accesso diretto alla base tramite una persona di propria fiducia e al di
sopra delle parti, il prof Zucchetti, appunto. Lo scienziato ha potuto
rintuzzare le affermazioni, definite propagandistiche dai comitati,
elargite dai comandi militari americani e italiani che hanno accolto i
deputati all’interno della base.
In particolare, di fronte alle sue obiezioni sempre
puntuali e dettagliate sul piano tecnico e scientifico, i militari
americani e il console Moore hanno dovuto ammettere che il MUOS non sostituirà le 46 antenne esistenti che, pertanto, rimarranno attive; si
sono trovati nella posizione di dover smentire, di fatto, le
diapositive pubblicate sul sito dell’ambasciata USA e mostrate pure ai
parlamentari del M5S nel corso della loro visita. Afferma, infatti,
quella “documentazione” fotografica che le parabole sono puntate verso
l’alto. Il fatto è vero, sì, ma solo per le altre tre stazioni di terra:
a Niscemi, invece, l’inclinazione delle parabole MUOS è assai minore. E arriva addirittura ad appena il 5% con un alzo massimo del 17 o 18%. In pratica sono puntate sulla superficie e sulla popolazione della Sicilia hanno
confermato di non avere ancora installato le nuove centraline fornite
dal Ministero della difesa per il monitoraggio delle emissioni.
I vertici militari senza imbarazzo alcuno hanno
ribadito “l’importanza strategica del MUOS” e della sua ubicazione a
Niscemi: “la Sicilia”, ha affermato il comandante della base di
Sigonella Christopher Dennis, “riveste un ruolo strategico unico al
mondo per la sua posizione geografica.” A tali parole fa eco la
dichiarazione di un alto ufficiale dell’Aeronautica militare italiana
secondo il quale “la Sicilia è una portaerei nel mediterraneo.” Di
fatto, con tali dichiarazioni, i due alti ufficiali hanno candidamente
confermato la natura militare dell’installazione che i pacifisti, gli
antimilitaristi e gli attivisti No MUOS denunciano da mesi se non da
anni. E proprio per l’importanza che il progetto MUOS a Niscemi comporta
per gli interessi di guerra degli Stati Uniti, i vertici militari e i
governi dei due paesi trascurano, e anzi oltraggiano, aspetti che
ritengono di secondo piano rispetto agli interessi bellici: la tutela
dell’ambiente, le garanzie per la salute dei cittadini, la sovranità del
popolo che vuole pace e sicurezza e non malattie e guerre.
Di fronte al risultato: lavori fermi da circa un
mese, smascheramento della propaganda dei governi che vorrebbe dare a
intendere la natura non militare dell’impianto, passano in secondo piano
alcune note di colore che certo non contribuiscono alla distensione del
clima a Niscemi. Si pensi che anche oggi, come di consueto, in contrada
Ulmo la polizia ha effettuato posti di blocco per impedire l’accesso di
veicoli nella strada che conduce alla base, provocando un ritardo
nell’inizio dell’ispezione parlamentare. Mentre è stato consentito ai
due deputati di giungere in auto sino alla base, è stato
contemporaneamente impedito il transito a chiunque altro non facesse
parte di convogli graditi agli americani: lo stesso prof Zucchetti, che
pure faceva parte della stessa delegazione, ha dovuto raggiungere a
piedi la base.
Ci auguriamo che chi impartisce tali disposizioni
abbia un sussulto di buon senso e non frapponga inutili ed esasperanti
difficoltà a chi intende manifestare il proprio dissenso nei confronti
della mostruosità. Le autorità preposte hanno immediata occasione per
esprimere il doveroso rispetto nei confronti dei manifestanti.
L’occasione è davvero prossima: per venerdì 31 maggio il Coordinamento
regionale dei comitati No MUOS ha indetto uno sciopero generale della
città di Niscemi con corteo per le vie del centro e dei quartieri,
mentre giovedì 30 dal pomeriggio alla notte Niscemi si riempirà di
artisti che si esibiranno in spettacoli, performance, concerti.
Nel mentre gli americani si preparano a rendere la
Sicilia per l’intera estate teatro di operazioni militari con lo
spostamento di truppe a Sigonella e l’impiego di convertiplani in voli
di addestramento e militari armati in ogni angolo dell’isola. Su tali
manovre vige il top secret assoluto, in quanto ci è stato riferito che
le operazioni dipendono dal comando militare americano in Germania con
buona pace di chi invoca la sovranità territoriale dell’Italia e della
Sicilia.
Coordinamento regionale dei comitati No MUOS, 28 maggio 2013
Su
indicazione del Coordinamento Regionale dei Comitati NO MUOS, la
Federazione Provinciale del Sindacato di Base C.U.B. di Caltanissetta ha
indetto per venerdì 31 MAGGIO 2013 dalle ore 8 alle ore 14 lo SCIOPERO GENERALE CITTADINO a NISCEMI, tutte le attività lavorative, economiche e commerciali di Niscemi si fermano compatte per
ribadire ancora una volta che la popolazione niscemese non vuole il
MUOS e le 46 antenne della base NRTF, non vuole che questa terra sia il
luogo da cui si dirama una strategia criminale volta a tenere il mondo
sotto la minaccia militare e nucleare e protesta per rivendicare il
diritto alla pace, alla salute, per un ambiente sano e per
l’autodeterminazione del popolo siciliano ed italiano, per ribadire che
la Sicilia non è zona di guerra ma crocevia di PACE, il fine dello
sciopero è di lanciare un forte segnale di protesta e di lotta
indirizzato alle dormienti istituzioni governative e ministeriali e agli
imperialisti USA.
Concentramento alle ore 9 in Largo Spasimo (Marinnuzza),
corteo fino a piazza Vittorio Emanuele II, con comizio finale.
(Fonte)
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