martedì 14 maggio 2013

Nuova Germania: via dall’euro e dagli orrori di Bruxelles



Politica monetaria: esigiamo un ordinato scioglimento del sistema monetario dell’euro. La Germania non ha bisogno dell’euro; l’euro ha danneggiato altri paesi. Esigiamo la reintroduzione delle valute nazionali o la creazione di più limitati e più stabili accordi monetari. La reintroduzione del Dm non deve essere un tabù. Esigiamo un cambiamento dei trattati europei per rendere possibile l’uscita di ogni Stato dall’euro. Ogni popolo deve poter decidere democraticamente sulla propria valuta. Esigiamo che la Germania pretenda questo diritto al ritiro, bloccando con il suo veto ulteriori crediti dell’Esm. Esigiamo che i costi della cosiddetta politica di salvataggio non vengano sostenuti dal contribuente; le banche, gli hedge-funds e i grandi investitori privati sono i beneficiari di questa politica: devono per questo risponderne per primi. Chiediamo che agli Stati eccessivamente indebitati e senza speranza sia accordato un taglio del debito.
Nella crisi del debito le banche devono sostenere le loro perdite, ovvero venir stabilizzate gravando sui loro maggiori creditori. Esigiamo un divieto immediato dell’acquisto di carta straccia dalla Banca Centrale Europea; l’inflazione non può azzerare il risparmio dei cittadini. Politica europea: noi sosteniamo un’Europa di Stati sovrani con un mercato comune; vogliamo vivere insieme in amicizia e buon vicinato. Noi chiediamo un illimitato potere del Parlamento in materia di bilancio. Respingiamo decisamente una Unione di trasferimento [il progetto di integrazione dei flussi finanziari a livello europeo] e così pure uno Stato europeo centralizzato. Faremo in modo che le competenze legislative ritornino ai Parlamenti nazionali. Ci adopereremo fortemente per una riforma della Ue per eliminare la burocrazia di Bruxelles e per sostenere la trasparenza e l’attenzione alle esigenze dei cittadini. Il Parlamento europeo non ha funzionato nel controllare Bruxelles; noi appoggiamo energicamente le posizioni di David Cameron, che snellisca la Ue con più concorrenza e autoresponsabilità.

Stato di diritto e democrazia: chiediamo che lo Stato di diritto valga senza limitazioni. Gli organi dello Stato non devono non tenere conto, nemmeno in casi particolari, delle leggi e dei trattati: essi devono essere rispettati nella lettera e nello spirito. L’operato di ogni governo tedesco trova i suoi limiti nel diritto internazionale, nella Costituzione e nei trattati europei. Essi sono di importanza fondamentale per la nostra società e devono essere rispettati rigorosamente. Chiediamo un rafforzamento della democrazia e della cittadinanza democratica. Vogliamo introdurre, secondo il modello svizzero, i referendum di iniziativa popolare; ciò vale specialmente nel caso di cessione di importanti diritti all’Ue. I partiti devono collaborare col sistema politico ma non dominarlo. Chiediamo più democrazia diretta anche nei partiti: il popolo deve stabilire la volontà dei partiti, non il contrario. Chiediamo che i parlamentari si dedichino interamente al lavoro parlamentare; il loro mandato non può tollerare attività part-time retribuite.
 
Finanza pubblica e tassazione: chiediamo che si pongano freni all’indebitamento ed alla creazione di montagne di debiti. Anche la Germania ha permesso troppi debiti. Chiediamo che siano tenuti presenti nella programmazione finanziaria i rischi di responsabilità finale derivanti dalla politica di salvataggio dell’euro. Fino ad oggi è stata consapevolmente gettata sabbia negli occhi ai cittadini. Chiediamo una drastica semplificazione delle normative fiscali sulla base di un modello realmente progressivo di tassazione (…). I cittadini devono poter comprendere perché sono tassati in alte percentuali.

Pensioni di anzianità e famiglia: la crisi europea mette in pericolo tutte le forme di previdenza pensionistica, a causa dell’eccessivo indebitamento e della riduzione degli interessi. Chiediamo che i bambini siano considerati nel calcolo delle pensioni. La Germania ha troppi pochi bambini. Le assicurazioni pensionistiche e di malattia hanno i piedi d’argilla. La Germania deve diventare un paese che favorisce i bambini e le famiglie. Noi vogliamo la difesa della famiglia come cellula base della società. Una solidale politica per la famiglia è un investimento nel nostro comune futuro ed una parte essenziale del contratto fra generazioni.

Educazione: chiediamo standard educativi unitari a livello statale sulla base del miglior sistema scolastico tedesco. Vogliamo che l’educazione sia il compito centrale della famiglia. Asili e scuole devono completare questo lavoro in modo significativo. Niente è così importante per il nostro futuro come l’educazione dei nostri bambini. In primo luogo sono responsabili dell’educazione dei figli i genitori. Lo Stato deve aiutarli a svolgere questo compito. Devono essere disponibili corsi di educazione infantile, indipendentemente dal contesto familiare. Sosteniamo un sistema universitario qualitativamente di valore elevato, che offra agli studenti adeguate possibilità di assistenza e di sviluppo. Deve anche essere possibile un ritorno agli sperimentati corsi di diploma e degli esami di Stato.
 
Politica energetica: sosteniamo un concetto applicabile di energia a buon prezzo. È impensabile che la popolazione debba essere penalizzata dai prezzi in grande crescita dell’energia per una politica energetica del governo centrale priva di raziocinio e di strategia. Chiediamo una riforma delle normativa sulle energie rinnovabili. È asociale finanziare sovvenzioni per energia solare ed eolica con le tariffe elettriche. Chiediamo che le sovvenzioni per le energie rinnovabili siano finanziate dal gettito finanziario ordinario. Deve essere reso noto quale tipo di energia verrà maggiormente sovvenzionata. Politica di integrazione: chiediamo un riordino del diritto di immigrazione. La Germania ha bisogno di un’immigrazione qualificata che voglia integrarsi. Chiediamo una legge sull’immigrazione secondo il modello canadese: un’immigrazione disordinata nel nostro sistema sociale deve essere assolutamente impedita. Veri perseguitati politici devono poter trovare asilo in Germania. Un trattamento umanitario esige che possano trovare lavoro qui.
(“Alternative für Deustchland”, sintesi del programma elettorale della nuova formazione politica tedesca, guidata da Bernd Lucke e accreditata sin d’ora del 25%; traduzione a cura di “Megachip”, che presenta queste idee con un’introduzione di Pino Cabras).
(Fonte)
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