Un ddl a firma Finocchiaro-Zanda, presentato
al Senato, sbarra la strada del voto a quei soggetti senza personalità
giuridica e senza statuto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. In
pratica scatterebbe il divieto per tutti i movimenti come quello di
Beppe Grillo. Il Pd: "Va garantita democrazia interna". Fico (M5s):
"Pensassero a ineleggibilità Berlusconi"
Vietare a tutti i movimenti politici non registrati di partecipare alle
competizioni elettorali. E' questo il cuore del disegno di legge
presentato dal Partito democratico in Senato. La proposta, firmata dal
capogruppo a Palazzo Madama Luigi Zanda e da Anna Finocchiaro, di fatto
impedirebbe a tutte le associazioni senza personalità giuridica e senza
uno statuto pubblicato in Gazzetta Ufficiale di candidarsi a qualsiasi
livello alle elezioni. Il disegno, se diventasse legge, come è facile
immaginare potrebbe avere conseguenze importanti sull'attuale sistema
politico italiano. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, la vera
sorpresa dell'ultimo voto e terza forza politica del Paese, sarebbe tra
le prime vittime della proposta Zanda-Finocchiaro e, senza una riforma
interna, non potrebbe presentarsi alle prossime elezioni.
La
battaglia del Pd contro i movimenti non registrati era stata avviata già
nel corso dell'ultima legislatura dall'ex segretario Pier Luigi
Bersani, che aveva presentato una proposta simile nella commissione
Affari Costituzionali. La critica mossa dai democratici contro i
movimenti è la scarsa democrazia interna e trasparenza di queste
formazioni politiche, che godrebbero di una discrezionalità maggiore
nelle scelte proprio grazie all'assenza di norme precise. Un tema su cui
Pier Luigi Bersani ha insistito molto anche in campagna elettorale, con
frequenti richiami alla democrazia interna ai partiti. "E' una proposta
per garantire -dicono al Pd- più democrazia interna nei movimenti politici in linea con quanto stabilisce l'art. 49 della Costituzione".
In
base ai nove articoli del ddl, lo Statuto delle associazioni politiche
dovrà indicare obbligatoriamente gli organi dirigenti, le loro funzioni,
un collegio sindacale composto da revisori dei conti e l'attribuzione a
una società di revisione iscritta all'albo speciale che certifichi i
bilanci e garantire la massima trasparenza, anche su internet. Paletti
più rigidi anche per richiedere i rimborsi elettorali.
Il Pd però ci tiene a non far passare il ddl come una legge anti-Grillo: "La proposta di attuazione dell'art.49 della
costituzione non è, malauguratamente per chi ne scrive e per chi vi
trova elemento di polemica, una succulenta notizia che rivelerebbe
l'avversione del pd per il Movimento 5 stelle" - precisa la senatrice
Anna Finocchiaro, prima firmatrice della legge e presidente della
commissione Affari costituzionali in Senato, quella dove si discuterà il
ddl. "L'interpretazione secondo la quale il Pd avrebbe presentato la
legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione sui partiti per
bloccare e andare contro i 'movimenti' - puntualizza il Pd in una nota
- è una forzatura deformante, che finisce per diventare una operazione
di disinformazione. Non si tratta di norme per chiudere la
partecipazione. Al contrario, la legge serve per garantire la
trasparenza della vita interna dei partiti e la stessa partecipazione".
Lo
scopo, spiegano da Via del Nazareno, è quello di una riforma più ampia
dei partiti politici per evitare che si ripetano in futuro scandali come
i casi Lusi o Belsito. Se infatti i due tesorieri erano riusciti a
sottrarre fondi rispettivamente alla Margherita e alla Lega era stato
possibile proprio grazie alla scarsa trasparenza nei bilanci dei
partiti. Tuttavia queste norme, se approvate, creerebbero evidenti
problemi al Movimento 5 stelle, che all'articolo 1 del suo 'non-statuto'
si definisce una "non associazione" con una sede virtuale che coincide
con l'indirizzo web del blog di Grillo. Il comico genovese, tra l'altro,
è l'unico titolare dei diritti d'uso del simbolo M5s: con le nuove
disposizioni si darebbe potere di decisione anche agli altri 'soci'.
Sulla questione interviene anche il deputato e tesoriere Pd Antonio Misiani:
"Altro che proposta anti-grillo. Vogliamo solo quanto previsto in gran
parte delle democrazie europee, dove il funzionamento dei partiti e dei
movimenti politici è regolamentato per legge".
Fico (M5s): "Pensassero a ineleggibilità di Berlusconi".
"Anna Finocchiaro invece di discutere dell'ineleggibilità di Silvio
Berlusconi magari stabilendo una linea dura e una battaglia senza
precedenti nella giunta delle elezioni preferisce presentare un disegno
di legge antimovimenti al fine di attaccare il Movimento Cinque Stelle.
Complimenti vivi alla senatrice della Repubblica!!". E' quanto scrive il
deputato 5 stelle, Roberto Fico: "Il Movimento sta preparando con forza
il percorso e le motivazioni da presentare in giunta per
l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Questi sono i fatti".
La rivolta della base dei 5 stelle. "Se
passa una cosa del genere viene la guerra civile", tuonano gli
attivisti del Movimento sul blog di Grillo, dove va in scena una vera e
propria sommossa. "Questi fanno proprio schifo - scrive Gennaro, il suo
tra i commenti più gettonati - anzi ribrezzo. Vogliono sopravvivere a
loro stessi a spese degli italiani con una legge truffa". "Ecco cosa
sanno fare quelli del Pd - denuncia un altro militante - ora dobbiamo
condividere e diffondere tutto! Subito! Qua è guerra! Guerra! O la
democrazia o la rivoluzione armata!". "E voi saresti democratici? -
attacca un altro grillino - Mi fate schifo!".
Per Massimo, "più
attaccano e più hanno paura. Ora cercano di eliminare 8.500.000 persone
con il ddl Zanda-Finocchiaro. Rimaniamo movimento, questo li terrorizza.
Il loro nemico è il cambiamento".
(Fonte)
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