SIRACUSA - MARA NICOTRA: ”URGE INTERVENIRE SULL’INQUINAMENTO INDUSTRIALE, TROPPI TUMORI E ARIA CATTIVA”
Il deputato siracusano Stefano Zito del movimento 5 stelle
hapresenta una mozione, proponendo una Legge ad hoc per gli inquinanti
di origine petrolchimica
Siracusa, 18 aprile 2013 - Due giorni addietro il deputato Stefano Zito
del Movimento 5 Stelle di Siracusa ha presentato all’Ars una mozione
sullo scandalo della qualità dell’aria e l’aumento di tumori nella
provincia di Siracusa, presenta una mozione, proponendo al presidente di
Commissione Ambiente dell’ARS, Giampiero Trizzino, una Legge ad hoc per
fissare i limiti tabellari degli inquinanti di origine petrolchimica. “E’
come se non si volessero considerare le raffinerie come fonti
principali di inquinamento atmosferico. È come se le aree a rischio in
Sicilia non fossero mai esistite” – dichiara la ricercatrice Mara
Nicotra, presente anche lei all’incontro con l’on. Giampieri Trizzino,
presidente della Commissione regionale Territorio e Ambiente, insieme
alla delegazione 5 Stelle di Melilli, Priolo, Augusta e Siracusa.
“Purtroppo – afferma la Nicotra – sia a Priolo che a Scala Greca sono state riscontrate, sulle polveri (PM10),
concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici quali:
benzo(a)antracene, benzo(K)fluorantene, dibenzo(a,h)antracene,
indeno(1,2,3-cd)pirene del valore limite superiore a 1 ng/m3,
ma non essendo inquinanti normati dagli attuali decreti sull’aria
(155/2010 e 888/17 aggiornato al 2006) non sappiamo quanto danno hanno
causato alla salute dei residenti di quelle zone. Malgrado tali
inquinanti siano stati classificati dallo Iarc super cancerogeni”. Oltre
agli idrocarburi policiclici aromatici riscontriamo i solfuri e l’H2S
alias acido solfidrico o idrogeno solforato (gas), fastidiosi alla
popolazione, per gli odori molesti rispettivamente di aglio e di uova
marce emessi in atmosfera nonché per l’azione estremamente tossica,
irritante e asfissiante, quando superano la soglia olfattiva”. “La qualità dell’aria nella provincia di Siracusa - dice la Nicotra – non
è per niente rassicurante. In città, soprattutto a Scala Greca e viale
Teracati, le PM10 non si riescono a debellare e il benzene nella zona
industriale può raggiungere picchi orari giornalieri abbastanza
significativi, deleteri per la salute pubblica. L’Atlante sanitario
regionale (2012) inerente lo stato di salute delle popolazioni siciliane
registra ancora un elevato tasso di morti per tumori nella provincia di
Siracusa, in aumento rispetto al dato nazionale e regionale. Dato
confermato anche dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Nel 1990
l’area del quadrilatero industriale Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa è
stata dichiarata “ad elevato rischio di crisi ambientale” in conformità
alla legge 349 del 08/07/86, in quanto caratterizzata da gravi
alterazioni negli equilibri ambientali (AERCA), quindi, da sottoporre a
Risanamento tramite appositi piani. Inoltre è stata perimetrata, ai
sensi della legge 426/1998, sito di interesse nazionale (SIN), dunque,
da sottoporre a bonifica e ripristino ambientale, così come le altre 2
aree a rischio siciliane: Gela e Milazzo. Orbene tali interventi non
sono mai partiti. Il Piano di Risanamento Ambientale dell’aria è fermo
al palo dal 1995. Per la realizzazione furono stanziati 100 miliardi
delle vecchie lire, soldi pubblici di cui tutt’ora non si sa dove siano
finiti. La bonifica del Sin di Priolo la attendiamo dal 2005, nel 2008
fu sottoscritto dai sindaci del triangolo, dalla Regione Siciliana,
dalla Autorità Portuale, dal Consorzio della provincia etc, un Accordo
di programma ove si prevedeva anche la riconversione degli impianti. Il
ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo stanziò 770 milioni di
euro, di cui 200 per la bonifica della rada di Augusta, la rimanente
parte per la bonifica del Porto Grande di Siracusa. Lo scorso 31 gennaio
il deputato Stefano Zito del Movimento 5 Stelle di Siracusa ha
presentato una interrogazione all’Ars per sapere dove e come sono stati
spesi quei milioni di euro per la bonifica. Considerato che nessun
intervento e misura sono stati presi dalle istituzioni per tutelare
l’ambiente e la salute pubblica nel quadrilatero industriale Augusta,
Priolo, Melilli, Siracusa, ci chiediamo - afferma la dottoressa Mara
Nicotra – come fa l’Asp di Siracusa, nella persona di Anselmo Madeddu,
direttore sanitario e vice presidente del registro tumori nazionale, a
dire che i tumori nel SIN di Priolo sono in diminuzione? Visto che l’Asp
non considera e non correla gli inquinanti cancerogeni non normati di
cui già detto con le morti e le incidenze tumorali? Basta con le
mistificazioni sulla qualità dell’aria e salute nella provincia di
Siracusa. Per la mancanza di un Piano di Risanamento della qualità
dell’Aria e delle bonifiche vanno censurate le responsabilità politiche e
burocratiche. Perché la salute di tutti deve dipendere dal profitto di
pochi ? Forse sarebbe il caso di cominciare a fare qualcosa. Urge,
perciò, una Legge ad hoc per fissare i valori limite degli inquinanti di
derivazione delle raffinerie del petrolchimico siracusano, uno
strumento legislativo da estendere ovviamente anche alle zone
industriali di Gela e Milazzo”.
(Fonte)
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